Matteo Renzi critica duramente il governo Meloni, denunciando il caso dello spyware Paragon e lo scontro tra servizi segreti e magistratura.
Negli ultimi giorni, il dibattito politico italiano si è infiammato attorno a questioni che toccano la sicurezza nazionale, la giustizia e la libertà di stampa, Matteo Renzi si è concesso a Repubblica per una intervista. Il governo Meloni è sotto accusa per scelte che, secondo l’opposizione, minano la stabilità democratica del Paese. A scatenare polemiche sono stati due episodi in particolare: lo scontro tra servizi segreti e magistratura e l’utilizzo di uno spyware di sorveglianza altamente invasivo.
![Matteo Renzi](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2023/12/IM_Matteo_Renzi_5.jpg)
Il conflitto tra servizi segreti e magistratura
Un fatto senza precedenti ha scosso le istituzioni: i servizi segreti italiani hanno denunciato la Procura di Roma. Questo atto ha aperto una frattura tra due organi dello Stato che, in teoria, dovrebbero collaborare per garantire la sicurezza e la giustizia. Matteo Renzi ha commentato duramente questa situazione, definendola una pericolosa deriva istituzionale:
“Solo nell’ultima settimana i servizi segreti denunciano la procura di Roma. Il governo compra un software che viene usato contro i giornalisti. Il sottosegretario Mantovano manda pizzini alla Rai sui voli di Stato per attaccare il procuratore di Roma Lo Voi. Bruno Vespa fa il portavoce del governo, senza ritegno, in prima serata, ma la Vigilanza Rai è bloccata dall’ostruzionismo della maggioranza. E poi la vergogna morale e politica della Meloni su Almasri.”
Secondo Renzi, la premier Giorgia Meloni sta trasformando l’Italia in un Paese in cui le istituzioni si fanno la guerra, invece di lavorare per il bene comune. Un clima che, a suo dire, avvicina il Paese a una pericolosa instabilità.
Lo spyware Paragon e il rischio sorveglianza di Stato
Un altro punto critico sollevato da Renzi riguarda l’acquisto e l’uso dello spyware Paragon, un software di sorveglianza di produzione israeliana. L’uso di questo strumento ha suscitato preoccupazioni sulla tutela della privacy e della libertà di stampa, poiché potrebbe essere stato impiegato per monitorare giornalisti e politici scomodi. Renzi ha paragonato questa situazione a quella della DDR, la Germania dell’Est sotto il regime comunista:
“Il governo deve chiarire chi ha usato in modo illegale questo trojan potentissimo. Tra tutte le vicende questa mi pare la più preoccupante. È peggio delle spie della DDR, perché entrano nei telefonini di giornalisti e politici.”
Queste parole evidenziano una preoccupazione seria: la possibilità che lo Stato utilizzi strumenti di controllo contro i propri cittadini e contro la stampa indipendente, minando la democrazia.
Alla luce di queste tensioni, Renzi ha lanciato un avvertimento: “Temo la maionese impazzita. Le sorelle d’Italia governano il Paese come fosse una sezione di Fratelli d’Italia, ma le istituzioni meritano più rispetto.” Il tutto come riportato da repubblica.it e matteorenzi.it
La sua denuncia si unisce a un coro di voci preoccupate per la direzione che sta prendendo l’Italia sotto il governo Meloni. La questione ora è se queste polemiche avranno un impatto sulla tenuta dell’esecutivo e sulla percezione pubblica della leadership di Giorgia Meloni.